L'italiano
aveva una faccia simpatica, una barba rudimentale, giubotto di pelle nera
e niente cravatta;
L'incontro però con la giovane giornalista non è dei migliori. Eccolo: L'italiano mi fissò e disse sorridendo: «Mamacita, donde está Babbo Natale?». Lo contemplai sconcertata; aggiunsi uno sguardo fiero al mio sconcerto, ma non riuscii a fargli ammainare quel suo sorriso da coglione. Insistette: «Se sbatte come cammina, facciamoci una frullatina; e poi: mamacita, donde está Babbo Natale?». Lo guardai restituendo il sorriso e risposi: «A casa di quella gran troia di tua madre, cercando bambini poveri di spirito, di preferenza italiani, che abbondano». Cacucci manda un telegramma di scuse e poi si presenta a casa di Olguita. Ma cos'era successo? l’italiano con la faccia compunta mi rivolse un sorriso triste. Aveva con sé una traduttrice, una cicciottella che aveva imparato la lingua grazie al suo amore per la pittura del Rinascimento. “Dice il signor Cacucci che vuole scusarsi con lei, che è stato tutto un malinteso.” L’italiano assentì. Io accesi una sigaretta in attesa di ulteriori spiegazioni. “Dice che dei suoi amici messicani gli avevano detto che le parole che ha usato con lei erano formule di cortesia di moda a Città del Messico. Era uno scherzo, uno scherzo pesante, e che lui senza saperlo…” L’italiano si fece una lunga chiacchierata da solo nel suo idioma. “Dice il signor Cacucci che si scusa di nuovo, che per favore consideri che in ufficio il suo lavoro è molto stimato, che lei riceverà un aumento di stipendio, cosa che si farà subito appena rientrerà, che gli dispiace per quanto è accaduto.” Tesi la mia mano franca, come quella di Guantanamera. “Dica al signor Cacucci che l’incidente è chiuso, che se vuole bere una birra, offre la casa.” Sì che voleva, e anche la traduttrice, il che dimostra che le apparenze ingannano. Un altro traduttore È Bruno Arpaia: scrittore, traduttore ed amico di Paco che ne La bicicletta di Leonardo è un esiliato dalla vita e fotografo ambulante che aiuta il giornalista anarchico Antonio Amador durante il suo breve soggiorno milanese. Ma Taibo II non è l'unico scrittore ad aver fatto di Bruno Arpaia un personaggio da romanzo. Luis Sepúlveda infatti ha chiamato così il protagonista del suo romanzo Jacaré.
Ancora scrittori 1
Sempre ne La bicicletta di Leonardo compare uno strano mago cubano che si faceva chiamare Leonardo Padura Buenaventura. Fin troppo evidente è il richiamo allo scrittore, cubano appunto, Leonardo Padura Fuentes.
Ancora scrittori 2
In Come la
vita José Daniel Fierro viene nominato capo della
polizia di Santa Ana. Quando si reca in una libreria per interrogare la
proprietaria, José Daniel, che come ogni scrittore che si rispetti
è un vorace lettore, non riesce a resistere alla tentazione e ne
esce con quarantasette libri e neanche un soldo
in tasca. Tra questi libri c'è
Compagni di Rolo Diez, fresco di
stampa, un romanzo di cui gli avevano parlato, sugli ultimi anni della
follia argentina dell'Erp.
* Quando il romanzo di Rolo
Diez venne tradotto in italiano non era stato ancora pubblicato in Italia
il romanzo di Taibo II di cui si parla. Quando questo accadde, cioè
due anni dopo, si scelse di farlo con un titolo - Il fantasma di Zapata
- assolutamente diverso dalla traduzione letterale del titolo originale.
Un autoritratto
Ma Taibo non si limita a dare ad alcuni
personaggi nomi o caratteristiche dei propri amici. In Qualche
nuvola va oltre:
|
Divertissement n. 1
«Se in questa città non piovesse, sarei già andato via da un pezzo», pensava José Daniel Fierro riflettendo sui suoi pensieri; perché alcuni erano oggetto del suo lavoro, pensieri da riutilizzare che formavano frasi e prendevano la strada della macchina da scrivere. Così inizia il romanzo Come la vita. Nella pagina successiva lo stesso José Daniel Fierro pensa che l'esordio doveva essere convincente, solo uno scrittore di serie B avrebbe iniziato un capitolo dicendo: «Se in questa città non piovesse...». Divertissement n. 2 Ci sono romanzi
che si scrivono per fare il bastian contrario. Così inizia
la nota preliminare a Sentendo che il campo
di battaglia, il primo romanzo (scritto nel 1988) che ha
come protagonista la ventitrenne Olga Lavanderos. Tra i vari motivi per
fare il bastian contrario c'è il seguente: qualcuno
mi aveva detto che non avrei mai potuto scrivere un libro con una donna
come protagonista. Be', allora non solo una donna, mi dissi. Una donna
che fosse una provocazione vivente. E per di più, visto che
io stavo per compiere quarant'anni, sarebbe stata molto giovane.
Un errore? In Sentendo che il campo di battaglia Olguita cerca un disco del pianista negro Bill Evans. Ma Bill Evans non è nero. Di chi è l'errore? Di Taibo o del suo personaggio? |
Pagina principale | Biografia | Intervista esclusiva | I libri | I libri in Italia | Personaggi | La scrittura
2-10-1968 | Semana Negra | I giornali | Libro degli ospiti | Internet | Novità | Ringraziamenti |