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Attivista
politico, sindacalista, professore universitario presso le facoltà
di storia ed antropologia, giornalista, direttore di riviste, romanziere,
presidente dell'AIEP (Asociación Internacional de Escritores Policiacos),
direttore della Semana Negra. Così
le brevi note biografiche sulla copertina dei volumi pubblicati in Italia
descrivono Francisco Ignacio Taibo Mahojo, meglio conosciuto come Paco
Ignacio Taibo II.
Nessuna esagerazione: Taibo II è,
o è stato, tutto questo. Ma volendo tutte le sue attività
possono raggrupparsi attorno a due fulcri: la politica e la scrittura.
E politica e scrittura sembrano far parte del suo patrimonio genetico.
Per una famiglia così, con queste
radici, è ancora più difficile vivere in un paese fascista
e quindi la famiglia Taibo decise di lasciare la Spagna diretta verso quel
Messico che aveva sempre accolto gli esuli e gli sconfitti di tante rivoluzioni.
In Messico il padre lavora come giornalista
televisivo fino al 1968 quando, di fronte alla sanguinosa
repressione del Movimento Studentesco, decide di lasciare la televisione
in cui sente limitata la propria libertà di espressione e ritorna
al vecchio amore:
la carta stampata.
La sua carriera come scrittore forse può essere riassunta in poche cifre: oltre 50 volumi – romanzi, raccolte di racconti, fumetti, reportage giornalistici, opere storiche – pubblicati in più di venti paesi; numerosissimi premi letterari tra cui il Premio Grijalbo 1982 per "Héroes convocados: manual para la toma del poder", il Premio Café Gijón (1986) per “Rivoluzionario di passaggio”, il Premio Nazionale di storia INAH (1986) e il Premio Francisco Javier Clavijero (1987) per "Bolsheviquis. Historia narrativa de los orígenes del comunismo en México 1919-1925", tre Premi Internazionali Dashiell Hammett per il miglior romanzo poliziesco in lingua castigliana con "Come la vita" (1987), "A quattro mani" (1991) e "La bicicletta di Leonardo" (1994), il Premio Latinoamericano per il romanzo poliziesco e di spionaggio per “ A quattro mani", il Premio Internazionale per il romanzo Planeta-Joaquín Mortiz (1992) con “La lontananza del tesoro” e il Premio Bancarella 1998 per "Senza perdere la tenerezza".
Su questo sito potete leggere anche un altro articolo generale sulla vita e l'opera di Taibo II: |
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