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MA RONALDO ESISTE DAVVERO?MANUEL VÁZQUEZ MONTALBÁNLa Repubblica, 27 / 4 / 1997.Dio e Roger Vadim crearono Brigitte Bardot servendosi soltanto di fango femminile. Ora la Fifa ha creato il mito calcistico di fine millennio, Ronaldo, Ronaldinho, il calciatore chiamato a perpetuare la speranza laica di ogni settimana. L'Orgasmo del Calcio, Poesia in Movimento, Il Gol Totale, Un Calciatore Venuto da Marte, Il Gol Galattico, Extraterrestre, Il Gol Orgasmico, Cibernetico, Il Gol di un Altro Pianeta, Megagol. Non è ancora finita la lista di epiteti panegirici dedicati al nuovo idolo del mercato calcistico spagnolo e mondiale, Ronaldo Nazario, ventenne già considerato come il miglior calciatore del 1996. Realtà o desiderio? La sempre più complessa e arricchita industria del calcio ha bisogno di punti di riferi mento mitologici che la aiutino a crescere e a consolidarsi. Ronaldo gode di condizioni fisiche inusuali che che gli consentono l'aplomb di un corpo ben fornito, difficile da ostacolare e abbattere e un'agilità da ballerino di tip-tap, virtú fisiche unite a quella tecnica che i bambini brasiliani acquistano con innata spontaneità. Un valore aggiunto al suo splendore calcistico è quel che è costato: 2.5OO milioni di pesetas (circa 3O miliardi di lire) pagati dal Barcellona per un giocatore promettente, che nel calcio olandese non aveva dato di sé quanto ci si aspettava. E in questi momenti il F.C. Barcelona sta studiando la possibilità di alzare la clausola di riscatto a 15.000 mi1ioni di pesetas (180 miliardi). Ronaldo è talmente sopravvalutato che l'angoscia si è fatta di pietra nel cuore dei dirigenti del Barcellona, i quali temono che gli affari propiziati dall'immagine del calciatore, attirando l'attenzione di altre squadre, provochino la corsa al rialzo, e che il passaggio di Ronaldo per Barcellona diventi un fugace transito di autopromozione. A tal punto preoccupa una simile capacità di fuga dell'idolo, che si è creato un dispositivo tattico per risolvere i problemi di adattamento di un ragazzo di vent'anni. Come stabilizzare il suo mondo emozionale a Barcellona, a tanti chilometri dalla sua famiglia, dalle sue fidanzate, dal samba? È stato scritto che per un calciatore il miglior fattore di stabilizzazione sono la madre o la sorella, e si è fatto quindi tutto il possibile per trasferire la madre di Ronaldo a Barcellona. E altrettanto si è fatto con la sua fidanzata Su- sana, popolarmente conosciuta come Ronaldinha, una bella bionda calciatrice che per il momento assolve in questo mondo la funzione di placare le nostalgie segrete del gladiatore in esilio. L'instabilità emozionale attribuita ai calciatori brasiliani ha una sua delicata casistica. A Donato e a Baltazar venne il ghiribizzo della mistica e resero buoni servizi all'ombra protettrice della religione. Bebeto genera bambini brasiliani a ogni piè sospinto, Romario vive in continuo andirivieni, evidenziando così che esiste anche il brasiliano errante. Si teme che Ronaldo non incontri né la religione ne la Ronaldinha né la clausola di riscatto in grado di ancorarlo per davvero a Barcellona, a Roma o in alcun altro posto, perché Ronaldo non apparterrà mai strettamente a una squadra, ma alla promotion multinazionale, capace di pagare il prezzo dell 'eterna sostanza dei miti. Potremmo addirittura dubitare dell'esistenza di Ronaldo e arrivare alla conclusione che si tratti di un giocatore virtuale creato dalla Fifa per farci restare fedeli a una di quelle religioni minori che compensano la morte di Dio, dell'Uomo, di Marx e di Marilyn Monroe. (Traduzione di Hado Lyria) 1) Intervista su La Repubblica 2) Intervista su Avvenire 3) Articolo su Maradona 4) Articolo su Francia '98 |