M.V.M.

Creato il
13/11/98.


Pepe Carvalho, odori di Spagna

AURELIO MINONNE

L'Unità, 19 / 7 / 1993.


Lo scrittore Manuel Vázquez Montalbán ed il protagonista dei suoi romanzi polizieschi, il detective privato Pepe Carvalho, sono affratellati soprattutto dalla struggente e rabbiosa simpatia —in senso piú clinico che discorsivo— che stabiliscono, ciascuno a suo modo nell'esercizio delle rispettive funzioni, con una città, Barcellona, e la sua regione etnica, linguistica, culturale: la Catalogna. Soprattutto nei romanzi piú recenti, le attese del dopo Franco e il travolgente dinamismo culturale della nazione iberica appaiono mortificate da un'emergente classe egemone presa piú dalla sete del denaro e dalla voluttà del potere che non dall'ansia di progresso e di riscatto sociale e politico tipiche delle giovani democrazie. La trasformazione della capitale catalana prima e durante le Olimpiadi dello scorso anno è stata seguita da Montalbán e da Carvalho con crescente delusione, laddove i primi romanzi, pur senza nascondere le difficoltà della rinascita, non mancavano di sottolineare quel che di positivo fermentava nella metropolli spagnola. La solitudine del manager è appunto uno dei primi romanzi di Montalbán, essendo uscito in patria nel 1977, tre anni dopo la prima avventura di Pepe Carvalho, nota al lettore italiano con il titolo di Tatuaggio.
    Carvalho vi è già compiutamente disegnato, con la sua piccola corte di collaboratori, con i suoi vezzi e i suoi vizi, tutti a dir poco originali come si conviene ad una primadonna dei romanzi polizieschi: oltre che raffinato gourmet, con inclinazioni motivate verso l'archeologia gastronomica catalana, Carvalho ha l'abitudine di bruciar libri, pagina dopo pagina, scegliendoli con cura dalla sua biblioteca: «Cercó La critica della ragione dialettica di Lefevbre, Cosí fu temprato l'acciaio di Ostrovskij e Saggi su Heine di Sacristán. Il fuoco si alzó incontenibile e la cultura stampata brució con l'impegno di alimentare fuochi piú reali». Rispetto alle esibizioni piú recenti è però piú hard, indugiando un po' nelle sequenze di sesso e di sangue, e indulgendo altrettanto al mimetismo linguistico dei rapporti interpersonali meno formali. Montalbán e Carvalho sembrano pagare, in questo caso, un doveroso tributo ai loro rispettivi maestri, Raymond Chandler e Philip Marlowe.
    Il solitario manager che intitola della sua poco invidiabile condizione il romanzo è il dirigente di una grande società internazionale che, avendone scoperto fondi e conti neri, sceglie di non chiudere gli occhi e, per ciò, viene ucciso. Non è il solo, e Pepe Carvalho che quel manager aveva conosciuto in America quand'era nei ranghi della Cia, viene invitato dalla vedova ad indagare. L'invito esattamente opposto gli viene invece rivolto con grazia molto minore dalla polizia, evidentemente sollecitata dall'alto ad insabbiare l'indagine e coprire i responsabili degli omicidi. «C'è stato un cambiamento di facce per i politici», spiega a Carvalho un suo vecchio compagno di militanza antifranchista divenuto dirigente bancario di primo piano, «ma in campo finanziario e industriale tutto continua identico come prima, non solo, i supposti cuccioli del potere economico tendono a prendersi anche quello politico». E nella direzione del grande capitale, di quello multinazionale, si dirige l'indagine di Pepe Carvalho: Davide contro Golia. Ma Pepe ha dalla sua l'ostinazione, l'intelligenza, la forza della ragione che, nei romanzi, sempre o quasi trionfa. Egli attraversa in lungo e in largo la Catalogna, annusando anzichè le patte dei puttanieri sulle cui piste lo mandano per scherzo i poliziotti di Stato, gli aromi della cucina popolare, i profumi dei salotti borghesi, i miasmi della corruzione e dell'emarginazione, della politica d'affari e della criminalità destabilizzante. Che importa alla fine scoprire i responsabili della morte di Antonio Jaumà, il manager solitario; che importa punirli? Quel che pratica Montalbán e che sottrae alla ristrettezza enigmistica del genere poliziesco l'orizzonte dei suoi romanzi è la sociologia umorale dei ruoli e dei luoghi della Spagna di questa fine secolo.


Articolo su I mari del Sud di Edmondo Dietrich