M.V.M.

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12/2/98.


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A CENA CON GABO TRA UN ANNO

MANUEL VÁZQUEZ MONTALBÁN

El País e la Repubblica, 27 / 1 / 1998.


L'AVANA - Quando ho visto García Márquez accanto a Fidel Castro, in quella prima fila del potere che presenziava alla messa dell'Avana, ho ricordato la sequenza storica in cui il presidente Torrijos portò con sé Graham Greene e Gabo come testimoni della firma del trattato di restituzione del canale di Panama. A Graham Greene era stato rifiutato il visto di ingresso negli Stati Uniti perché da giovane universitario aveva militato nel Partito comunista britannico, e García Márquez in quegli anni veniva visto dagli Usa come il prototipo dello scrittore comunista. Che Fidel Castro abbia chiesto al premio Nobel di stargli vicino durante l'ultimo incontro con il Papa davanti alla folla, può essere interpretato come una relativizzazione significativa della prima fila del potere politico. Ma io credo che lo scrittore abbia accettato, volente o nolente, la rappresentatività conferitagli dall'essere stato interlocutore di Clinton in due occasioni nel tentativo di tendere un ponte tra la Cuba di Castro e gli Stati Uniti. García Márquez, insieme a Castro e davanti a Wojtyla, non solo era il terzo Papa, ma anche un segnale.
Tra García Márquez e Fidel Castro esiste una relazione di amicizia extraterritoriale, e a mio parere anche extra ideologica, relazione di cui lo scrittore non dà mai notizia né giustificazione perché in verità, in verità vi dico che le affinità non sono mai elettive. Spartisco con García Márquez e altri amici l' attimo magico che Pablo Milanés ci regala a casa sua, insieme ai suoi amici musicali, il giovane cantante Raul Torres e il miracoloso trovatore novantenne Francisco Repilao, Compay II. Anch'io ho una relazione di amicizia extraterritoriale con Milanés da quando ascoltai la canzone da lui dedicata ad Allende e alla Santiago insanguinata da Pinochet, e in seguito ho potuto verificare che l'autore era all'altezza di quanto scriveva: non gli piacciono le città insanguinate.
Compay II mi dà la sua ricetta per vivere piú di novant'anni e per essere ben disposto e far felice due volte al giorno una qualsiasi delle sue numerose fidanzate: si soffrigge in in po' di strutto un pezzo di collo di montone fino a fargli perdere il color rosso sangue, gli si aggiunge dell'aglio, compagno, un po' di pomodoro, acqua, si lascia bollire e infine gli si dà il tocco con limone e un pizzico di sale; soprattutto, bisogna fargli perdere il colore del sangue, compagno. Ci diamo appuntamento in questa casa tra un anno. E fisso anche un appuntamento con Raul Torres in Spagna in febbraio, con Milanés al Palau de la Musica di Barcellona e mi fermo davanti all'abisso del tempo. Che cosa accadrà a Cuba nelle prossime settimane o mesi?
A sera, Fidel si accomiata dal Papa. Le valutazioni sono positive. Il governo cubano ha dimostrato capacità di organizzazione e digestione dei messaggi critici. Per i prossimi giorni si attendono gesti politici, ai quali il castrismo è cosí poco propizio, come la liberazione dei prigionieri inclusi nella lista del Vaticano. Anche gesti di coabitazione filosofica, come una maggiore libertà di movimento per la Chiesa cattolica.
Il Vaticano ha in mente la proclamazione di un liberismo militante e la scissione dell'immaginario dell'isolamento di Cuba. Il Vaticano scommette sulla riforma, e non sulla rottura, per trasferire a Cuba chiavi simili a quelle sperimentate in Spagna per la transizione alla democrazia.
I cubani di Cuba sperano che la fine dell'embargo significhi per loro l'uscita dal bunker, e quelli di Miami sperano in un'evoluzione ormai senza l' alibi dell'embargo, e che non venga alimentato lo spirito di difesa nello stile di Numanzia (perita per fame per non arrendersi agli antichi romani) o di El Alamo, a seconda delle diverse mitologie. Credo che i cittadini di Numanzia vorrebbero non essere tali, ma se costretti, tireranno fuori dal baule delle maschere gli atteggiamenti e i gesti piú epici. Un finale che può essere desiderato solo da chi ama le rivincite senza tener conto delle città insanguinate.

(Traduzione di Hado Lyria)

(Copyright El País / la Repubblica)


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