Attivista politico, sindacalista, professore universitario presso le facoltà di storia ed antropologia, giornalista, direttore di riviste, romanziere, presidente dell'AIEP (Asociación Internacional de Escritores Policiacos), direttore della Semana Negra. Così le brevi note biografiche sulla copertina dei volumi pubblicati in Italia descrivono Francisco Ignacio Taibo Mahojo, meglio conosciuto come Paco Ignacio Taibo II.

Nessuna esagerazione: Taibo II è, o è stato, tutto questo. Ma volendo tutte le sue attività possono raggrupparsi attorno a due fulcri: la politica e la scrittura. E politica e scrittura sembrano far parte del suo patrimonio genetico. 
Il nonno paterno, Benito Taibo, era un dirigente socialista che aveva partecipato all'insurrezione del 1934 in Spagna e poi alla guerra civile del 1936; il fratello della nonna paterna era direttore del quotidiano socialista "El Avance" ed entrambi furono, per le loro idee e attività politiche, ospiti delle prigioni franchiste.L'unico romanzo di Paco Ignacio Taibo I pubblicato in Italia. Ora ristampato da Feltrinelli.
Il nonno materno nel 1934 contrabbandava armi per gli anarcosindacalisti e poi, durante la guerra civile, armò un peschereccio con cui combattè la sua guerra contro il franchismo fino a quando non morì con tutto l'equipaggio quando la sua nave venne affondata.
Poi il padre, Paco Ignacio Taibo, scrittore e giornalista, che sarà costretto ad aggiungere un "I" dopo il cognome quando il figlio inizierà a pubblicare libri.

Per una famiglia così, con queste radici, è ancora più difficile vivere in un paese fascista e quindi la famiglia Taibo decise di lasciare la Spagna diretta verso quel Messico che aveva sempre accolto gli esuli e gli sconfitti di tante rivoluzioni.
È il 1958 e Paco Ignacio Taibo II non ha ancora dieci anni, essendo nato a Gijón, nelle Asturie, l'11 gennaio 1949.

In Messico il padre lavora come giornalista televisivo fino al 1968 quando, di fronte alla sanguinosa repressione del Movimento Studentesco, decide di lasciare la televisione in cui sente limitata la propria libertà di espressione e ritorna al vecchio amore: la carta stampata.
Paco Taibo Jr. è intanto impegnato a tempo pieno nella militanza politica studentesca. 
Ma il suo futuro come scrittore non è lontano.
Nel frattempo si fa le ossa come giornalista, una professione che ama e comunque non abbandonerà; così come non abbandonerà l'amata Città del Messico, scenario di tanti suoi romanzi.
Nel 1971 si sposa con Paloma Saiz da cui avrà una figlia, Marina.

La sua carriera come scrittore forse può essere riassunta in poche cifre: oltre 50 volumi – romanzi, raccolte di racconti, fumetti, reportage giornalistici, opere storiche – pubblicati in più di venti paesi; numerosissimi premi letterari tra cui il Premio Grijalbo 1982 per "Héroes convocados: manual para la toma del poder", il Premio Café Gijón (1986) per “Rivoluzionario di passaggio”, il Premio Nazionale di storia INAH (1986) e il Premio Francisco Javier Clavijero (1987) per "Bolsheviquis. Historia narrativa de los orígenes del comunismo en México 1919-1925", tre Premi Internazionali Dashiell Hammett per il miglior romanzo poliziesco in lingua castigliana con "Come la vita" (1987), "A quattro mani" (1991) e "La bicicletta di Leonardo" (1994), il Premio Latinoamericano per il romanzo poliziesco e di spionaggio per “ A quattro mani", il Premio Internazionale per il romanzo Planeta-Joaquín Mortiz (1992) con “La lontananza del tesoro” e il Premio Bancarella 1998 per "Senza perdere la tenerezza".


Su questo sito potete leggere anche un altro articolo generale sulla vita e l'opera di Taibo II:
L'amic mexicà, di Jordi Canal i Artigas (in catalano).

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