M.V.M.


Messaggi

Pagina numero 5


Ai dieci messaggi successivi
Nome: Pepe Carvalho
E-Mail: frank_PUNTO_stahlberg_A_artservice_PUNTO_it
Città: Barcelona
Data: 16 luglio 1999
  
Messaggio: Cari amici e lettori italiani,
già dall'inizio non si era presentato molto bene, questo 15 luglio. Il doppio occhio di bue che stavo tentando di preparare come si deve —il tuorlo ben separato dall'albume— si era ridotto a un puzzolente brandello marrone grazie alla telefonata intempestiva e preoccupata di Biscuter che farfugliava di un assegno andato in protesta. Il mio fegato agonizzante tirò un sospiro di sollievo alla vista di una bottiglia di latte che, insieme a un muesli misto all'alibi salutista di una cucchiaiata di crusca transgenica, mi avrebbe restituito le forze per andare incontro a un'altra delle mie giornate sempre più uguali e meste.
Nella mia mente annebbiata come il cielo soffocante e lattiginoso che saliva dal mare verso la collina di Vallvidrera si delineavano minacciosi i frammenti delle ultime ventiquattro ore come i detriti galleggianti di un naufragio. Ordinaria amministrazione, qualche telefonata orgogliosa di mariti svogliati di mogli annoiate, il direttore amministrativo di una ditta insaccatrice di maiali allevati con ormoni e pesticidi, il rappresentante della mia pensione integrativa che reclamava il pagamento del premio di marzo.
All'ora di pranzo Biscuter aveva dato il suo meglio con un morbido sfornato di nasello e cozze di scoglio, preceduto da un soffice riso con carciofi surgelati e accompagnato da qualche bicchiere di Viña Esmeralda, uno dei pochi bianchi a buon mercato in grado di reggere bene all'aggressione ferrosa dei carciofi ai danni di un palato comunque abituato a tutto. Speravo che un sonnellino rassegnato, una passeggiata lungo le Ramblas spazzate dal caldo giù verso il porto postolimpico deserto e una doccia afosa mi mettessero nella condizione mentale necessaria per affrontare la serata che avrebbe dato una svolta determinante al resto della mia vita. Ma solo due Martini asciutti come l'Estremadura e la confortante promessa di Enric Fuster di assistere alla cena calmarono mente e membra tremolanti.

A Casa Leopoldo nel Barrio Chino avevo fatto preparare un tavolo per dodici, così —con il mio commercialista— il gruppetto avrebbe raggiunto il nefasto numero di tredici. Oltre a Biscuter, Enric e me, i miei editori in Spagna, Italia e Germania, il redattore, il mio alter ego alla casa editrice, i fidati e fedelissimi traduttori in italiano e tedesco, due redattori del Manifesto e della Tageszeitung di Berlino, e infine —misteri del mercato televisivo europeo— il non proprio eccelso interprete del sottoscritto (oltrettutto dalla fisionomia completamente diversa dalla mia), e l'attricetta che nel recente serial ha prestato per così dire il volto bambolesco a Charo.
Va da sé che quest'ultima, a suo dire per mantenere il figurino giunonico, ha scelto un melone con tre fettine trasparenti di prosciutto, un'insalatina verde condita solo con limone e, per mandare giù tutto questo bendidio, mezza minerale non gassata. Tutto ciò al posto di una minestra di ostriche e aragoste alla Thermidor esaltata dall'acidità di un Pouilly Fumé '94. Seguivano —innaffiati, è proprio il caso di dirlo, da sei bottiglie di Baron de Chirel Reserva 1988 della cantina Herederos del Marqués de Riscal— involtini di testina e zampetti di vitello con tartufo nero e gamberetti. Un Camembert impanato con marmellata di pomodori verdi e un paio di bottiglie di Picolit avrebbero fatto da contorno al mio grande annuncio che voi, i miei affezionati lettori italiani, state per ricevere sulla pagina ufficiosa di Manuel Vázquez Montalbán, sul "suo" sito Internet.
Mi ero preparato un discorso degno di un eminente esponente del partito attualmente all'opposizione nella Generalitat de Catalunya seduto al tavolo accanto, ma l'emozione —insieme alla prospettiva di una serena vecchiaia— mi presero la mano: "Amici, colleghi, compagni di ventura, vi ho riuniti questa sera per annunciarvi —con dolore ma anche con sollievo— la scomparsa di Manolo, di Manuel Vázquez Montalbán."
I commensali stupiti fissarono il mio editor, rubicondo, un sorriso malizioso sotto i baffi, la "fronte alta" lucida, più vivo che mai e che, a sua volta, prese la parola. "Dovete sapere che Montalbán non è mai esistito, è uno pseudonimo, un nome d'arte. E' stato lo stesso Pepe, José Carvalho Turòn, a deliziarci per trent'anni prima di tutto con la sua compagnia e poi con il suo personaggio e la sua tribù. E' lui, Pepe, mio compagno di banco alla scuola di beneficenza finanziata dalla Cassa di Risparmio, avido divoratore di Chandler, Wolfe ma soprattutto Quéneau, comunista incallito da sempre, redattore dell'ufficio propagandistico dell'allora PCE —tra parentesi, non ha mai lavorato per la CIA, l'idea ci era venuta una notte dopo una Caldereida, un guazzetto di pesce come solo lui sapeva preparare— e oggi attento ma triste e scettico osservatore del tramonto di un'idea piegata dalla realpolitik liberista più pragmatica, bieca e marketing oriented, prima ancora di essere l'autore della serie che porta il suo stesso nome. Le apparizioni in pubblico, le foto sui risvolti dei libri e nelle recensioni? Sono io, come vedete, non quel gran bel ragazzo di sessanta e rotti anni che avete qui di fron..." Fu interrotto dallo squittìo del mio odiatissimo telefono portatile che avevo dimenticato di disattivare. Erano appena passate le dieci:
«...Ciao Pepinho, sono Charo... ho parlato oggi pomeriggio con Biscuter... sono arrivata adesso da Puigcerdà alla stazione di Sants...»

...vissero felici e contenti.

Nei prossimi giorni questa notizia apparirà con grande risalto sulle pagine culturali della stampa. E' per questo motivo che ho voluto informarvi in anteprima, in tempo reale.
Un saluto cordialissimo dal vostro

Pepe Carvalho


Nome: Federico Rossi
E-Mail: fredredss_A_hotmail_PUNTO_com
Città: Rome
Data: 16 luglio 1999
  
Messaggio: Caro Manuel, sono stato in vacanza a Barcelona e ho passeggiato per le strade da te descritte nei tuoi libri, purtroppo ho fatto un itinerario "turistico" della città... E girando per la "boqueria" mi ricordavo dei tuoi libri e di Pepe che ci andava a fare la spesa... Sono passato per il Barrio Chino, molto degradato e molto interessante allo stesso tempo. Bellissimi i tuoi libri, in particolare "I mari del Sud". Ciao! Federico

Nome: alessandro porretti
E-Mail: aleporre_A_tin_PUNTO_it
Città: tradate
Data: 5 luglio 1999
  
Messaggio: Credo che la serie televisiva su Pepe sia una delle cose più soporifere che ho mai visto e ciò mi rende ancora più arrabbiato perchè la aspettavo con curiosità. Pazienza Pepe.

Nome: Luigi La Rosa
E-Mail: Ovidio_llr_A_iol_PUNTO_it
Città: Messina-Roma
Data: 3 luglio 1999
  
Messaggio: Gentile Montalbán, sono un giovane giornalista-aspirante scrittore appena laureato in lettere col vizio cronico della lettura e della scrittura. In ultimo, ho appena comperato la sua edizione italiana de Lo strangolatore, edito dai Miti mondadori... Lo sto letteralmente divorando, e non ho potuto trattenermi dal complimentarmi personalmente con lei per il ritmo della narrazione e il respiro compiaciuto e confidenziale del racconto che conquista e irretisce fin dalle prime pagine del libro. Volevo anche chiederle qualche consiglio sulle reali possibilità di esordio che attualmente, un giovane con un pizzico di talento e forse un pò di fortuna, potrebbe realmente avere nel crudele mondo editoriale.
Le ho lasciato la mia E-mail... Se volesse rispondermi ne sarei molto grato e lusingato.
A presto, un suo lettore affezionato

Nome: Raveggi Cecilia
E-Mail: gaia_PUNTO_cecilia_A_ntt_PUNTO_it
Città: Firenze
Data: 2 luglio 1999
  
Messaggio: Conoscere Montalbán e Márquez è stata una delle cose più belle della mia vita. Forse se fossi Pepe dovrei bruciare per primi proprio i loro libri, se non mi insegneranno ad essere diversa! In meglio, naturalmente!

Nome: Marco U.
E-Mail:
Città: Genova
Data: 25 giugno 1999
  
Messaggio: Spesso capita di avvicinarsi a uno scrittore perchè si rimane affascinati da un film tratto da un suo libro. Questo non succederà mai con M.V.Montalbán grazie allo stravolgimento dei suoi racconti che la RAI ci sta regalando in queste settimane.

Nome: Stefano Ianni
E-Mail: s_PUNTO_ianni_A_flashnet_PUNTO_it
Città: Roma
Data: 21 giugno 1999
  
Messaggio: Mi unisco al coro di tutti quelli che hanno visto Pepe in TV. Non ho parole: dopo un quarto d'ora della prima puntata ho spento la TV e, nonostante non abbia un camino dentro casa, ho preso un libro e l'ho bruciato. Taccio sulla capacità degli interpreti (parlar male di Valeria Marini è come sparare sulla Croce Rossa), ma quello che mi ha colpito è stata la totale incapacità di ricreare un minimo di atmosfera che si respira leggendo un qualsiasi libro di Pepe. Suggerirei al regista di leggersi i romanzi di Maigret e di vedere le riduzioni televisive con Gino Cervi così impara come si fa. Oppure lo pregherei di dedicarsi ad altro. Grazie.

Nome: Francesco Gastaldi
E-Mail: francesco_PUNTO_gastaldi_A_unindustria_PUNTO_alessandria_PUNTO_it
Città: Alessandria
Data: 18 giugno 1999
  
Messaggio: Che delusione il Pepe televisivo. Ieri sera ho provato a guardare "Il centravanti è stato assassinato verso sera" ma dopo un quarto d'ora ho spento tutto e sono andato a dormire. Non capisco come MVM abbia potuto approvare una schifezza del genere... Consoliamoci con i suoi libri in attesa di una replica dell'autore.

Nome: Curzio Cassina
E-Mail: cassina_PUNTO_traduzioni_A_swissonline_PUNTO_ch
Città: Lugano
Data: 12 giugno 1999
  
Messaggio: Mi associo a tutti quanti si siano indignati (ed è usare una parola gentile) per la versione televisiva di Pepe. Non ho parole. Ma perchè MVM ha accettato dopo gli scarsi successi delle prove precedenti?
Attendiamo con ansia un suo cenno e una parola di chiarimento.
Salute a tutti.

Nome: Luna
E-Mail:
Città:
Data: 11 giugno 1999
  
Messaggio: Ho incontrato i libri di Montalbán quasi per caso: passeggiando tra gli scaffali di una libreria mi sono soffermata su alcuni romanzi; fra loro c'era un libro intitolato "Ricette immorali" e al suo fianco l'edizione economica del "I mari del Sud".
Sarà stata la grafica o il titolo, o ancora la recensione, ma la curiosità non ha resistito. Ho divorato entrambi i libri in pochi bocconi (le "Ricette immorali" sono rimaste un pò sullo stomaco, ma "I mari del Sud" hanno fatto da digestivo) per correre in libreria a cercare tutti i libri possibili di questo autore.
Il suo Pepe mi è piaciuto subito. Così... diverso da altri personaggi letterari, anche se per certi caratteri mi ricorda molto gli investigatori dei romanzi noir americani ambientati negli anni '30.
Sarà scontato ma "BRAVO MONTALBÁN!" hai inventato un investigatore veramente interessante, che non fa solo l'investigatore: con le storie di Carvalho ho scoperto la Spagna, la vostra cucina e parte della sua storia così vicina, per alcuni versi, alla nostra.
A proposito di cucina. Montalbán nei suoi romanzi nomina spesso la frittata di patate tipica della sua terra. Purtroppo nei suoi libri di ricette non l'ho trovata. Ho provato a realizzarla basandomi sulle vaghe indicazioni fornite, ma non sono sicura che la frittata da me realizzata sia come quella descritta. Vorrei chiedere a Montalbán di svelarci il segreto di questa leccornia, magari fra le pagine di uno dei suoi romanzi.
Grazie Luna
P.S.: Aspettiamo al più presto qualche altro romanzo con Pepe Carvalho o senza.
A proposito, alla domanda come ho conosciuto il sito: l'ho cercato.

Ai dieci messaggi precedenti