M.V.M.

Creato il
15/4/99.


Ancora sul Kosovo:

1) Le trame della guerra

2) L'Onu all'americana.

3) Ocalan: la guerra umanitaria sconfitta.


Solana e i nuovi infedeli

MANUEL VÁZQUEZ MONTALBÁN

La Repubblica, 4 / 4 / 1999.


1977
1997
In alto, Solana (a destra) con Felipe González in un meeting a Madrid nel luglio del 1977 (foto EL PAÍS). Qui sopra, Solana (a sinistra) con Felipe González a Malmoë (Svezia) nel 1997 (foto Gorka Lejarcegi).
Mi risulta che una quindicina di anni fa l'attuale segretario generale della Nato, Javier Solana, fosse anti-atlantista: credeva nell'esistenza dell'imperialismo, così chiamato senza provare il bisogno di ricorrere a sottigliezze come dipendenza Nord-Sud o disuguaglianza nelle relazioni Centro-Periferia.
Le strade che portano alla verità sono imprevedibili e quelle che hanno condotto Javier Solana all'evidenza che la Nato era necessaria e che bombardare l'Iraq o la Serbia faceva parte della dialettica positiva della Storia del momento, non si conoscono e dubito si conosceranno mai. Fanno parte della verità o menzogna interiorizzata del signor segretario della Nato, l'uomo che secondo la liturgia atlantista deve dare il nulla osta al diritto internazionale di uccidere.
Uomo affabile, accusato di sorridere sempre, persino nelle situazioni in cui il sorriso era meno raccomandabile, vedo che nelle sue ultime comparse televisive ha il ciglio aggrottato e si è rivestito della serietà richiesta dalla sua carica. Oppenheimer, il fisico che rese possibile la bomba atomica, quando ebbe notizia degli effetti del bombardamento su Hiroshima e Nagasaki, cadde in profonda depressione e dichiarò: "Mi sono trasformato nella morte e faccio tremare". In seguito Oppenheimer venne ritenuto sospetto di criptocomunismo o sospetto di non suscitare sospetti, faceva lo stesso: aveva condannato il proprio contributo alla Teologia della Sicurezza e meritava che si sospettasse di lui. Solana non ha detto niente di simile, al contrario, le sue parole sono state peggiori dei suoi gesti e dopo l'ultimo bombardamento in Iraq ha sottovalutato la funzione dell'Onu, mettendo il cervello militare del nuovo ordine internazionale, la Nato, al di sopra del cervello presuntamente politico, l'Onu.
Adesso ha premuto il bottone che bombarda la nuova Jugoslavia senza adempiere al requisito minimo consistente nel consultare il Consiglio di Sicurezza e appare davanti alle telecamere circondato da generali dell'Impero del Bene, vale a dire, di generali nordamericani i quali, disciplinatamente, dichiarano che le offensive aeree dipendono dall'approvazione del segretario generale, mentre è risaputo che dipendono dall'imperatore Bill Clinton I o dalla sua signora moglie e in ultima istanza da una struttura tecnico-militare che fabbrica armi per adoperarle e ottenere così i fondi per fabbricare nuove armi molto, molto più intelligenti di quelle di prima.
Disciplinatamente, convinto della funzione della Nato come esercito dissuasivo del villaggio globale di fronte ai nuovi infedeli, Solana non sorride più quando lancia i missili e tra le persone a lui vicine si commenta che è un po' stanco di questo ruolo in contraddizione non solo con le sue origini ideologiche, ma soprattutto con la sua immagine di socialista sorridente, in tempi in cui l'unico uomo di Stato socialista europeo che continui a sorridere senza rimorsi è Oskar Lafontaine. E questo perché, dopo avere ripetutamente bombardato la Serbia, è lecito dubitare che il miglior modo di risolvere il problema del Kosovo consista nell'aggravarlo. Perché per il momento i bombardamenti lo hanno aggravato. Il Kosovo è una trappola senza testimoni e gli albanesi diventano così facili ostaggi della polizia e dell'esercito.

D'altro canto, i bombardamenti hanno ottenuto una reazione unitaria da parte dei serbi, indignati della brutalità della misura, e perché sono stati trasformati negli unici colpevoli di una situazione in buona parte provocata dagli stessi che li stanno bombardando. Per mettere in crisi Milosevic, bisognerà lanciare missili scemi e uccidere molti più serbi di quanti non se ne uccidano adesso. Se prosegue la scalata del pim pum pam, questa guerra diventerà ripugnante e bisognerà nascondere molto bene i mutilati e i cadaveri perché non suscitino la nausea collettiva. Sarà necessario universalizzare lo stile Cnn, quella televisione che trasmette informazioni pastorizzate per alberghi con più di quattro stelle.
La carica di segretario generale della Nato, avrà consentito a Solana di verificare che la tecnoindustria di guerra ha una sua propria logica e che, se si approvano dei budget per produrre armi, queste armi vengono vendute a coloro che creano conflitti, e che poi i venditori ne utilizzano le più incontestabili per soffocare i conflitti da loro stessi provocati. Poiché sarebbe inconcepibile bombardare un accampamento di cavie o le gabbie dei cani randagi, le cavie devono essere umane. Nel nuovo disordine internazionale, gli Stati Uniti fanno la parte del ventriloquo, Solana quella del pupazzo di porcellana, i Parlamenti quella della claque, i militari quella dei macellai, mentre i missili sono protesi sessuali per statisti a mezz'asta.
Perché Solana non si dimette? Probabilmente perché è arrivato a convincersi che va bene quello che fa o comunque perché il mercato del lavoro non è più quello che era e dopo essere arrivato a primo valet de chambre dell'Impero, che altro lavoro potrebbe soddisfare la sua autostima?

(Traduzione di Hado Lyria)


Ancora sul Kosovo:

1) Le trame della guerra

2) L'Onu all'americana.

3) Ocalan: la guerra umanitaria sconfitta.